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Venerdì Nov 1 2024 14:49
6 min
La prossima settimana: Elezioni USA: Trump contro Harris nel duello finale
La corsa alle elezioni presidenziali USA giungerà al termine il 5 novembre. I mercati sembrano aver prezzato una vittoria di Trump, ma i sondaggi suggeriscono che la corsa è così serrata che non è possibile determinare il risultato. Naturalmente il risultato avrà un impatto significativo e duraturo sui mercati finanziari. Nel frattempo, l’attenzione passerà immediatamente alle banche centrali, con la Federal Reserve e la Bank of England che dovrebbero tagliare i tassi giovedì.
Ecco i principali eventi di questa settimana:
Lunedì 4 novembre: La fine della campagna elettorale
Lunedì è il giorno finale della campagna elettorale per i candidati alla Presidenza e al Congresso.
I mercati finanziari e delle scommesse potrebbero anche aver iniziato a prezzare una vittoria di Trump, ma si tratta di un testa a testa che per molti osservatori è troppo ravvicinato per determinarne l'esito. I dati dei sondaggi nei principali stati in bilico rientrano nel margine di errore.
La politica di Trump tenderebbe ad avere un impatto di mercato più marcato rispetto a quella della Harris. La Harris a) rappresenta lo status quo e b) è improbabile che i Democratici possano ottenere il controllo del Congresso.
Puntando su Trump, è importante tener presente che il fulcro della politica di Trump è l'espansione fiscale e il commercio (dazi), che influirebbero sulle aspettative di inflazione (più alte) e tenderebbero a esercitare una forte influenza sui mercati dei titoli di Stato e del forex, favorendo una propensione al rischio sui mercati azionari, con i ciclici statunitensi favoriti rispetto al resto del mondo. La politica economica di Trump prevede anche dei tagli alle imposte, con un’idea di rimuovere completamente l’imposta sul reddito. Puntando sulla Harris si tenderebbe a concentrarsi sull'eliminazione degli elementi pre-elettorali di Trump, sul probabile impatto dell'aumento delle tasse sugli utili e sul riaffermarsi di forze macro più ampie.
Martedì 5 novembre: Seggi aperti per le elezioni Presidenziali USA
Trump o Harris? La corsa alla Casa Bianca raggiungerà l'apice quest’oggi, con gli elettori e le elettrici che si recheranno ai seggi in giornata. I risultati inizieranno ad emergere nelle prime ore di mercoledì mattina, ma probabilmente i mercati si muoveranno sulla base delle aspettative e dai sondaggi dell’ultimo minuto. Prevediamo che durante la notte la situazione rimanga volatile. Le dichiarazioni o le speculazioni sui principali stati in bilico come la Pennsylvania saranno particolarmente importanti e i mercati guidati dagli algoritmi potrebbero essere particolarmente sensibili al rischio legato alle notizie. Prima di concentrarsi sugli Stati Uniti, ci sarà anche la Reserve Bank of Australia, che dovrebbe lasciare invariati i tassi.
Mercoledì 6 novembre: Giornata dedicata ai risultati elettorali
Questo è il giorno in cui i mercati si svegliano con un nuovo presidente eletto o una nuova presidente eletta.
Tuttavia, la maggiore incertezza a cui devono far fronte i mercati non è se sarà Trump o Harris alla guida della Casa Bianca, ma se si arriva ad un risultato contestato. Ci sono voluti alcuni giorni per dichiarare Biden ufficialmente vincitore la scorsa volta e Trump ha contestato il risultato quasi fino all’inaugurazione di gennaio. Il rischio è nuovamente che nessuno dei due voglia concedere la vittoria e che si finisca in una caccia legale al gatto e al topo con un’alta posta in gioco, che potrebbe, almeno in teoria, durare settimane. Questo esito potrebbe essere un rischio di catalizzatore negativo per il mercato.
Si prevede che sia la Federal Reserve che la Bank of England taglino i tassi di interesse. La Fed dovrebbe tagliare dal 5% al 4.75% dopo che l’ultimo rapporto sull’inflazione IPC ha registrato un calo all’1.7%, la prima volta che si ha una lettura al di sotto del target del 2% della Banca dal 2021. L’inflazione core è calata al 3.2%, anche in questo caso al di sotto delle aspettative. L’inflazione ai servizi chiave è calata dal 5.9% al 5.6%, mentre i servizi core sono calati dal 5.6% al 4.9%. Tutte le indicazioni puntano ad un taglio da parte della BoE, ma bisognerà vedere di quanto e quanto rapidamente si muoverà la Banca dopo questo incontro.
La storia non è molto diversa in casa Fed, che dovrebbe rallentare il ritmo dell’alleggerimento, con un taglio di 25 punti base dopo il taglio di 50 punti base il 28 settembre. Da allora, i rendimenti delle Treasury sono aumentati fortemente dopo che i dati economici USA si sono rivelati superiori alle attese. La Fed se la sta prendendo più con comodo, ma molto dipenderà dai risultati delle elezioni.
Le conseguenze delle elezioni USA senza dubbio saranno la principale forza trainante per i mercati principali, anche se la decisione della Fed e della Federal Reserve possono condizionare il quadro macro. Dal fronte dei dati, la settimana termina con il rapporto occupazionale canadese e il rapporto sulle aspettative sull’inflazione della UoM, con i mercati in attesa dei dati sull’inflazione di sabato dalla Cina.
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